La raffinata esegesi della produzione pittorica di Mariateresa Papagni addentra le sue radici in incessanti ricerche e sconfinate esigenze di libertà. La sua interpretazione del paesaggio si contraddistingue per il saper equiparare un’autonoma osservazione del reale e tutta la magia della sospensione del sogno, dell’attesa.La creatività si libra così in volo orientandosi verso nuovi scenari, orizzonti e mondi da scoprire.

L’arte rappresenta per lei un sereno rifugio, dove poter isolarsi come all’interno di una serena visione onirica e di esaminare la realtà con un occhi diversi, lontani dalle consuetudini. L’originalità dona alle tipiche mongolfiere, da lei scelte come elemento preponderante e simbolico della sua figurazione, la forza per sollevarsi e intraprendere viaggi, esplorazioni, “passaggi”.
Si è sempre in partenza attraversando l’aria, in cerca di altri soli, nuove terre, diversificate fragranze. Stimoli, esperienze vissute e luoghi percorsi, si condensano sui colori inglobandoli in forme morbide e sinuose. Ogni dettaglio viene analizzato tramite un’attenta scomposizione differenziata e interpretato secondo la sua personale sensibilità: case, fiori, fili d’erba, sono descritti con forme omogenee e bilanciate, in tutta la loro vigorosità.
L’artista aggiunge al suo stile una curata profondità prospettica donando alla poetica pittorica un sentimento di respiro, di tranquillità. Vengono ampliamente espressi i momenti di sospensione mediante movimenti lirici, di passaggio da un territorio all’altro, di essere o non essere in quel luogo, di immaginarlo, guardarlo, viverlo e assaporarlo.
L’opera Essenza riporta le profumazioni di territori sconfinati. Gli itinerari ci trasportano in Provenza, in Grecia e in altre terre floride, silenziose, illuminate da una perpetua Estate, dove la natura e i Girasoli crescono e si rinnovano, trasmettendo benessere, estasi.
La sua calda tavolozza si immerge in sconfinati cieli e intensi mari blu. Il calore del sole non viene mai espresso nella sua forma concreta ma splende attraverso la figurazione che rappresenta: deposita i raggi sulle accese cromie e riprende il suo aspetto nella circolarità delle mongolfiere.
La luce, quasi divina, continua a distendere i suoi riflessi sul manto delle montagne ondulate e su inesauribili distese fiorite. Il ricordo di ciò che ha visitato è rivisitato graficamente con la morbidezza e linearità del tratto, dove i profumi diventano visioni tangibili. Questa crociera di emozioni e cromie esprime una profonda aspirazione all’universale.
I suoi occhi sono alla ricerca di intimi dettagli, che rimangono nascosti al mondo della familiarità e che si svelano tramite il desiderio della scoperta. Sono preziosi per la loro bellezza e accessibili solamente a pochi sguardi.
Città reali divengono in tal modo città ideali, gruppi di case sono ritratte sulle cime, raffigurate in tutta la loro ricchezza cromatica dei tetti rossi ed espresse con straordinari giochi simmetrici. La profondità delle montagne, che donano dolcezza e profondità alla composizione, addentrano lo sguardo dell’osservatore, quasi ad accompagnarlo in questo viaggio.
Osservando le opere di quest’artista proviamo un sentimento di stupore e di amore: ci affacciamo su un Trompe l’Oeil sul benessere.
È un’arte che esprime la sua energia e singolarità proprio nel creare qualcosa di diverso dentro l’uniformità del quotidiano e di stupirci con un effetto fantastico, di benvenuta e benefica irruenza, lanciando singolari messaggi.
Ogni elemento che vive sulla terra è prezioso e in armonia con le orbite dell’universo e tutti dovremmo partecipare a questo movimento e acquisire tale felicità interiore.

Rosi Raneri,
critico d’arte
Taormina gennaio 2010